“Non si può battere una persona che non molla mai” G. H. Ruth
Sembra facile, ma perché, nella pratica, ci ritroviamo a “mollare”? Nel Coaching spieghiamo questo concetto utilizzando la formula di Gallwey P = p – i, cioè la performance è il risultato del potenziale al netto delle interferenze, concetto che racchiude tutte quelle distrazioni che allontanano la mente dall’azione, dal “qui e ora”.
Se il compito da svolgere è progettato in funzione delle tue potenzialità, e quindi ti permette di agire secondo modalità che ti rendono felice, se il carico di lavoro è sufficientemente sfidante, attivando l’eu-stress, lo stato di leggero nervosismo positivo che ti permette di rendere al meglio, allora stai lavorando in quello che viene definito stato di flow o stato di flusso. È una particolare condizione in cui la mente è così concentrata sull’azione e sul compito da perdere la cognizione del tempo (prova a pensarci: ti capita di svolgere attività che ti piacciono e che ti permettono di sfruttare le tue potenzialità? Come ti senti?).
Il percorso di Coaching serve anche a questo: ad allineare obiettivi e potenzialità, permettendoti di agire nello stato di flusso… per non mollare mai!