Niccolò Campriani

Niccolò Campriani è un olimpionico plurimedagliato nella specialità della carabina. Mi ha colpito molto la sua intervista dopo la conquista della medaglia d’oro ai Giochi di Rio, l’8/8/16 ai microfoni Rai. Ne riporto alcuni passaggi:

Niccolò Campriani: […] in questi ultimi anni non ero la persona più felice del mondo, ho fatto veramente fatica a divertirmi nello sport che facevo, a tenere la passione viva.

Il tiro a segno è un paradosso continuo no? perché tutti hanno il battito a tremila quando sono a un passo dall’obiettivo di una carriera e noi non possiamo averlo. Non ci aiuta l’adrenalina, non ci aiuta quell’energia in più e lì ti devi aggrappare a tutti i pensieri buoni che hai, che possono battere le paure e il mio pensiero buono di oggi era che per quanto io odio questo sport, perché mi sono ritrovato davvero a odiarlo, cercavo ieri di capire un motivo per cui ne valesse veramente la pena di stringere i denti in situazioni così estreme e ho pensato…

Cronista: Oggi ce l’hai al collo il motivo (si riferisce alla medaglia)

N.C.: no guardi il motivo vero, più di ogni medaglia, è che forse grazie a questo sport ho avuto modo di stare un po’ più insieme a mio padre quando ero piccolo, era il mio pensiero di oggi.

Cronista: …durante la finale dove hai trovato la capacità, l’energia, la concentrazione per riuscire a recuperare lo svantaggio che avevi più o meno a metà gara?

N.C.: […] in quelle situazioni estreme la tecnica salta […] lì è tutta una questione di timing, di non mollare, di reggere con la testa e il mio pensiero felice ve l’ho già detto. mi ha aiutato veramente a combattere queste paure. Quando mi sono reso conto di essere nei primi tre quindi di sicuro a medaglia c’è stato uno scarico di adrenalina lì stato molto, molto fortunato che c’era uno shootout di spareggio perché lì la frequenza è andata troppo su […]

Ciò che mi ha colpito è:

  • la motivazione: si pone la più classica delle domande. “Perché lo fai?” Non è secondario la facilità con cui si dia la risposta, riconoscendo l’origine della sua voglia di continuare;
  • la routine: quando parla di pensieri buoni, fa chiaramente riferimento a una routine, a una procedura che attiva quando deve ritrovare la concentrazione e abbassare il livello di Inner Game. Pur sembrando un paradosso, è una tecnica che ricorre spesso negli sportivi di alto livello;
  • la consapevolezza: la sua disciplina gli impone un autocontrollo fuori dal normale. È oltremodo allenato ad ascoltare il proprio corpo, le proprie emozioni ed è costretto, nella massima performance, a controllarle e a reprimerle. Per fare ciò, deve conoscerle in maniera molto profonda. Sente con precisione il battito cardiaco, riconosce e regola la “botta” di adrenalina, ma soprattutto, in una parte successiva dell’intervista, parla delle emozioni che hanno caratterizzato il suo quadriennio di avvicinamento a Rio e le “etichetta” con precisione chirurgica: rabbia, frustrazione, gioia.

Link ai profili di Niccolò Campriani:

Wikipedia

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About Nicola Bernardini

Sono da sempre innamorato della scherma, sport che ho praticato a buon livello per oltre quindici anni per poi viverlo in ruoli diversi: sono stato Arbitro Nazionale dal 2005 al 2013 e ho ricoperto il ruolo di referente degli arbitri per l'Emilia Romagna nel quadriennio 2012-2016; parallelamente, dal 2009, ho intrapreso la carriera magistrale e come Maestro d'armi sono responsabile del settore sciabola del Circolo Scherma Imola, dove alleno ragazzi che affrontano competizioni Nazionali e Internazionali.

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