“Il momento più bello non è quando hai vinto e tutti ti abbracciano. Il Momento più bello è la mattina della gara, quando ti svegli e te la fai sotto. Quella sensazione di aver fatto tutto il possibile e di essere pronto è una sensazione che chi gioca sporco non potrà mai provare” Lewis Hamilton
In questa frase di Lewis Hamilton vedo due aspetti fondamentali:
1) la preparazione: la gara, la partita, la performance finale, sono solamente la punta dell’iceberg di un processo lungo e impegnativo fatto di impegno, perseveranza, azioni quotidiane. Ciò che permette al campione di affrontare il momento fatidico è la consapevolezza di aver affrontato un percorso di avvicinamento in linea con l’obiettivo e di aver scelto di farlo. Una scelta che non pesa, perché inserita in un piano sviluppato (magari a quattro mani con un Coach) in simbiosi con le proprie potenzialità.
2) l’eu-stress: lo stress può essere positivo (eu-stress, dal greco eu-, buono), o negativo (distress). Quella sensazione di attivazione, di leggero nervosismo descritta da Hamilton è di fondamentale importanza quando si tratta di agire nello stato di flow. Un obiettivo troppo ambizioso, fuori portata, genera distress; viceversa un obiettivo troppo facile porta alla noia. Ma c’è una soglia, una sottile linea che porta con sé quel leggero carico di tensione che ci attiva e ci permette di agire al meglio, ed è appunto lo stress positivo.
E tu? In quali situazioni ti senti attivato? Quanto spesso ti capita di sentirti nel flusso?